NFC è l’acronimo di Near Field Comunication: in altre parole significa che è il protocollo nato per semplificare al massimo la comunicazione fra periferiche vicine in modalità del tutto wireless, in una maniera abbastanza simile al Bluetooth. La differenza risiede essenzialmente nella distanza: mentre il Bluetooth opera a 10m di distanza, NFC può operare a pochi centimetri di distanza.
Perché? Per ridurre i consumi (molto più bassi rispetto al Bluetooth) e per garantire una maggiore sicurezza (certezza della volontà di scambiare effettivamente i dati).
Per questo si è ritagliato uno spazio importante nel complesso mondo dei pagamenti effettuabili direttamente tramite smartphone e senza carta di credito come Samsung Pay, Google Wallet, Android Pay e quello attualmente di maggior successo Apple Pay.
Uno dei punti di vantaggio di NFC è l’assenza di configurazione richiesta per operare: la connessione si realizza automaticamente e senza interventi particolari, senza una ricerca di periferiche nel campo di connessione come invece avviene con Bluetooth.
Chiaramente NFC si è ritagliato anche una sua popolarità per lo scambio di piccoli file, per configurare una stampante e altro ancora.
Le premessi di questo protocollo sono buone, ma non è ancora sufficientemente diffuso su tutti gli smartphone: è infatti una funzione normalmente presente su dispositivi di fascia media e alta.